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Falso d'Autore

by Senhor MuTrìo

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  • Compact Disc (CD) + Digital Album

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1.
Sono un falso, sono fatto per piacere sono un falso, non posso più sconvolgere d’autore, sì, per carità, d’autore sono abbastanza bravo da non farmi riconoscere Chiedi a una farfalla se ha scelto il suo colore lei, o ciò su cui si deve posare chiedi a un uomo se è sua l’idea che lo fa pensare o se è semplicemente ciò che chiamiamo evoluzione L’originale è solo io sono un falso, sono falso da mostrare sono pieno di gente che mi ammira dall’orlo di un bicchiere non c’è gloria nell’innovazione non ci saresti tu, falso anche di cuore
2.
Goffredo 04:42
E prenda un bicchiere di superficialità mi scusi lei, con la sua età ha nelle mani la conquista del mondo e un guerriero blu la sta disarmando Lasci almeno che mi presenti, sono Goffredo. Mi potrà considerare un illuso, o forse no per me un sorriso è l'unica esigenza sono l'attrazione d'ordinanza Goffredo, sì Goffredo, non cambiare mai in fondo in fondo lo sai che la tua è solo una smorfia da rivista sei un trasformista da salone, tu Io sono chi lei vuole che io sia, non sono una bugia piuttosto sono un’interpretazione vivo tutte le vite desiderate all'interno di scarse giornate Goffredo, sì Goffredo, non cambiare mai in fondo in fondo lo sai che la tua è solo una smorfia da rivista sei un trasformista da salone, tu
3.
Costanza 03:12
Costanza mani giunte, conserva il suo stupore qualora le servisse doverlo mostrare, deve deve de Giunta all’ombra dei dieci anni senza elmo né armatura un corpo immerso nell’attesa di una vittoria sicura pensa già ai suoi vent’anni quando la vita sarà vissuta coinvolta finalmente nel prevenirne la caduta Costanza, Costanza Costanza occhi spenti, da una noia micidiale osserva accuratamente una vita da incorniciare, deve deve de La caduta dei trent’anni e i sorrisi tutti uguali la paura di non essere felici come promesso dai paesi tropicali Costanza fino alla fine, la felicità non si fa fotografare la trovi in fondo alla radura, passione sporca da far morire Costanza, Costanza Costanza labbra intonse, strappa il tuo copione la paura passerà se la saprai inseguire, deve deve de Costanza mani giunte, conserva il suo stupore qualora le servisse doverlo mostrare, deve deve de
4.
Mavascass 04:01
Pancia in dentro petto in fuori guarda al di sopra degli interlocutori annusa il culo degli astanti domina il palco e i reticenti rotea le braccia e le parole rutilante zibaldone sorridendo centra il gusto consonanti e accento giusto Excuse me, could you please I beg you pardon, could you please excuse me, could you please mavascass Conosci tutti e umilia chi puoi chi non potevi capirà prima o poi hai imposto la tua impronta un po’ più forte di quanto basta Excuse me, could you please I beg you pardon, could you please excuse me, could you please mavascass Excuse me, could you please I beg you pardon, could you please excuse me, could you please mavascassacc’a minchia
5.
Vem Pra Mim 03:52
A inquietude nasce da insegurança o medo nasce da ignorancia nascido para sofrer chegou a hora de dormir Observo com maravilha o teu assombro no mostrarte no mostrarte feliz em me ver novamente com voçé depois nos teus olhos enxergo a doçura de um amor de um amor calado claramente nascido para ser puro e que agora vem pra mim Enquanto me apertas desaparecen os meus medos as preocupaçoes que eu guardei em tudos estos dias com muitos mas e muitos ses depois nos teus olhos enxergo a doçura de um amor de um amor calado claramente nascido para ser puro e que agora vem pra perto de mim
6.
Luna 04:13
Luna questa sera ti volevo raccontare dei milioni di vestiti che ho indossato finora delle strade e delle scarpe che ho cambiato alla mia vita mentre ritornavo da te Luna chissà tra un giorno o tra cent'anni un altro uomo chiederà di te con un bicchiere nelle mani e le mie stesse parole confortato dalla scena di un film Luna, questo biglietto è ciò che tengo per me il resto e' tutto quello che ho Mi devi dare solo un'ora, la freddezza di una sera sarò tuo e così poi me ne andrò Ricordi casa sua, il lamento Sparì di colpo mentre le stavo accanto
7.
Novembre 03:35
Apri la porta bionda, non vedi che tempo che fa? Quanto ancora vorrai star lì a provare la tua commedia? È già un pò che volteggi e sorridi e mi insegni a stendere i colori di scena È il vento che annuncia sconfitta che spazza il disegno che ho fatto di te Ascolta, questo accordo risale a quando avevo deciso di non innamorarmi più di te Non so se stona insieme al canto di un povero vecchio in prima fila giacca e gilet Ti scosto una ciocca di spirali selvagge Guarda la mano, la fatica che fa Tu sembri distratta, io sono rapito dal vedere un tremore che da tempo non ha
8.
Sicomoro 03:24
Considerato che non conosco più nulla di te dimmi che senso ha guardare ancora la tua foto posso dare un senso al tempo, curare le tue piante guardare coi tuoi occhi o metterli a dormire Mi risveglio sotto il tuo albero di sicomoro è cresciuto ad ogni palmo forte come un vecchio nutrito da ogni suolo, proprio dove lo hai piantato ha permesso alle sue fronde altezze disperate Compagno di ogni viaggio stanziale o di passaggio parentela elettiva o volontà divina non sono che il tuo sguardo mi hai dato ogni mio nome non mi dimenticare Mi fiondo verso un ramo rompendo gli indugi perché è difficile salire continuando ad aspettare da qui io vedo tutto, la vita e il suo tramonto mi vedo scomparire, mi riconosco in ogni seme Compagno di ogni viaggio stanziale o di passaggio parentela elettiva o volontà divina non sono che il tuo sguardo mi hai dato ogni mio nome non mi dimenticare Compagno di ogni viaggio stanziale o di passaggio parentela elettiva o volontà divina non sono che il tuo sguardo mi hai dato ogni mio nome non mi dimenticare
9.
Concerto 05:31
E all’improvviso, solitamente, si apre il sipario noi due perdutamente sullo stesso binario hanno ragione, si sta comodi su queste poltrone continuiamo a sfiorarci, silenzio, luci, la presentazione E no, non mi spiace aver fatto la fila sotto la gonna, cieco guardone di lady Godiva hai ragione, chiudiamo gli occhi e stiamo a sentirci mi manca l’aria, arriva la musica pronta a svestirci Io con te non ci capisco niente se fosse vero quello che dice la gente la colpa è di questo concerto dove ogni nota è diversa da come l’aspetto Vieni a prendermi ora e dimmi che non fa niente fammi vivere ogni momento semplicemente io ascolto solo la nostalgia degli accordi sospesi come fosse l’ultima volta uno sguardo al palco l’inchino, gli applausi E puntualmente, mi rispondo non è questa la sera in cui avrei perso i brividi lungo la schiena ha ragione la musica a non chiederci il permesso a noi insicuri che abbiamo paura che sia ancora presto Io con te non ci capisco niente se fosse vero quello che dice la gente la colpa è di questo concerto dove ogni cosa è diversa da come l’aspetto Vieni a prendermi ora e dimmi che non fa niente fammi vivere ogni momento semplicemente io ascolto solo la nostalgia degli accordi sospesi come fosse l’ultima volta uno sguardo al palco l’inchino, gli applausi Io con te non ci capisco niente se fosse vero quello che dice la gente la colpa è di questo concerto dove ogni nota è diversa da come l’aspetto Vieni a prendermi ora e dimmi che non fa niente fammi vivere ogni momento semplicemente io ascolto solo la nostalgia degli accordi sospesi come sempre l’ultima volta una foto al palco, l’inchino, gli applausi
10.
Rembrandt 06:15
Rimani qui ora che il tempo sembra urlare perdonami se io non so più ascoltare rosso caldo, isola di luna musa, pegno e segno della mia fortuna Versa un bicchiere, sento due gocce, è la marea che sale disegno onde perché tu le possa interpretare bella come ferita di madreperla guida questa mano persa che non sa più sfiorarla E guarda il tuo quieto vivere conta la musica in battere soffia dalla tela la polvere e mescola orgoglio e inquietudine Non sarò mai ciò di cui hai bisogno saremo argini che delineano il contorno come di un Rembrandt in trasparenza saremo il fuoco che consuma l’esistenza E guarda il tuo quieto vivere conta la musica in battere soffia dalla tela la polvere e mescola orgoglio e inquietudine 
Sconfiggi con me l’abitudine e senti i contorni risplendere guarda il colore raccogliere ogni tua ansia ed esplodere

about

Questo album ha un inizio e una fine, è un racconto, un sentiero.
Le nostre idee di chi sono? le nostre scelte di chi sono?
Lo sappiamo che siamo formati dalle idee, costumi e mode del tempo in cui viviamo e delle persone a noi vicine. C’è qualcosa che sia puramente nostro? Tutti possono avere la mia stessa idea, cosa è che la rende mia? io cosa aggiungo?

Il disco è strutturato in modo tale da cercare pian piano di rispondere a queste domande, indagando la forma della nostra personalità e cercandone sempre più inevitabilmente la sostanza. La forma è necessaria, ed è esaltata, ma la sostanza è vitale.

Si comincia con un quadro parlante, e si finisce con dei colpi di pennello, anche questa è una chiave di lettura. Probabilmente la forma è chiara solo di qualcosa che è compiuto, forse la sostanza sta nel costruirlo.

credits

released February 20, 2020

All songs written by Samuele Spilla, except “Luna” written by Antonio Mancino
Produced by Fabio Rizzo
Recorded and mixed by Fabio Rizzo at INDIGO, Palermo and Phantasma Recording Studio, Catania
Mastered by Fabio Rizzo at INDIGO, Palermo

Samuele Spilla: Voice, Guitars
Antonio Mancino: Electric bass, Guitar (Track 6)
Dario La Neve: Drums, Percussions
Alessandro Presti: Trumpet (Tracks 3, 4, 5, 9)
Alfonso Vella: Sax (Tracks 2, 4)
Donato Di Trapani: Keyboards (Tracks 3, 9)
Fabio Rizzo: Digital effects, Guitar (Track 3)
Walter Nicosia: Backing Vocals (Track 2, 6)
Alessandra Arno: Backing Vocals (Track 2, 3, 4, 6, 8)
Veronica Cimino: Violin (Track 10), Backing Vocals (Track 2, 3, 4, 6, 8)
Silvia Cortese: Violin (Track 10)
Alessia Lo Coco: Viola (Track 10)
Tiziana Cilluffo: Cello (Track 10)
Simone Tolomeo: Bandoneón and orchestration (Track 10)

Paintings by Daniele Spilla
Graphic Project by Alberto Arvigo

Thanks to Phantasma Recording Studio crew, Clara Scarlata our amazing orchestra director, Italo Rovere for your help and encouragement.

Dedicated to Giuseppe, compagno di ogni viaggio.

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about

Senhor MuTrìo Palermo, Italy

Il Senhor MuTrìo è un trio nato nel 2009 a Palermo. E’ un gruppo che unisce alla tradizione cantautorale italiana il blues delle origini e il jazz sudamericano. Il nome stesso è un manifesto della musica del trio. Trae infatti ispirazione da un pezzo di Horace Silver interpretato da Taj Mahal: Señor Blues, pieno di influenze blues e latine al suo interno. ... more

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