1. |
Falso D'Autore
04:41
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Sono un falso, sono fatto per piacere
sono un falso, non posso più sconvolgere
d’autore, sì, per carità, d’autore
sono abbastanza bravo da non farmi riconoscere
Chiedi a una farfalla se ha scelto il suo colore
lei, o ciò su cui si deve posare
chiedi a un uomo se è sua l’idea che lo fa pensare
o se è semplicemente ciò che chiamiamo evoluzione
L’originale è solo io sono un falso, sono falso da mostrare
sono pieno di gente che mi ammira dall’orlo di un bicchiere
non c’è gloria nell’innovazione
non ci saresti tu, falso anche di cuore
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2. |
Goffredo
04:42
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E prenda un bicchiere di superficialità
mi scusi lei, con la sua età
ha nelle mani la conquista del mondo
e un guerriero blu la sta disarmando
Lasci almeno che mi presenti, sono Goffredo.
Mi potrà considerare un illuso, o forse no
per me un sorriso è l'unica esigenza
sono l'attrazione d'ordinanza
Goffredo, sì Goffredo, non cambiare mai
in fondo in fondo lo sai
che la tua è solo una smorfia da rivista
sei un trasformista da salone, tu
Io sono chi lei vuole che io sia, non sono una bugia
piuttosto sono un’interpretazione
vivo tutte le vite desiderate
all'interno di scarse giornate
Goffredo, sì Goffredo, non cambiare mai
in fondo in fondo lo sai
che la tua è solo una smorfia da rivista
sei un trasformista da salone, tu
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3. |
Costanza
03:12
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Costanza mani giunte, conserva il suo stupore
qualora le servisse doverlo mostrare, deve deve de
Giunta all’ombra dei dieci anni senza elmo né armatura
un corpo immerso nell’attesa di una vittoria sicura
pensa già ai suoi vent’anni quando la vita sarà vissuta
coinvolta finalmente nel prevenirne la caduta
Costanza, Costanza
Costanza occhi spenti, da una noia micidiale
osserva accuratamente una vita da incorniciare, deve deve de
La caduta dei trent’anni e i sorrisi tutti uguali
la paura di non essere felici come promesso dai paesi tropicali
Costanza fino alla fine, la felicità non si fa fotografare
la trovi in fondo alla radura, passione sporca da far morire
Costanza, Costanza
Costanza labbra intonse, strappa il tuo copione
la paura passerà se la saprai inseguire, deve deve de
Costanza mani giunte, conserva il suo stupore
qualora le servisse doverlo mostrare, deve deve de
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4. |
Mavascass
04:01
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Pancia in dentro petto in fuori
guarda al di sopra degli interlocutori
annusa il culo degli astanti
domina il palco e i reticenti
rotea le braccia e le parole
rutilante zibaldone
sorridendo centra il gusto
consonanti e accento giusto
Excuse me, could you please
I beg you pardon, could you please
excuse me, could you please
mavascass
Conosci tutti e umilia chi puoi
chi non potevi capirà prima o poi
hai imposto la tua impronta
un po’ più forte di quanto basta
Excuse me, could you please
I beg you pardon, could you please
excuse me, could you please
mavascass
Excuse me, could you please
I beg you pardon, could you please
excuse me, could you please
mavascassacc’a minchia
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5. |
Vem Pra Mim
03:52
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A inquietude nasce da insegurança
o medo nasce da ignorancia
nascido para sofrer
chegou a hora de dormir
Observo com maravilha
o teu assombro no mostrarte
no mostrarte feliz
em me ver novamente com voçé
depois nos teus olhos
enxergo a doçura de um amor
de um amor calado
claramente nascido
para ser puro
e que agora vem pra mim
Enquanto me apertas
desaparecen os meus medos
as preocupaçoes
que eu guardei em tudos estos dias
com muitos mas e muitos ses
depois nos teus olhos
enxergo a doçura de um amor
de um amor calado
claramente nascido
para ser puro
e que agora vem pra perto de mim
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6. |
Luna
04:13
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Luna questa sera ti volevo raccontare
dei milioni di vestiti che ho indossato finora
delle strade e delle scarpe che ho cambiato alla mia vita
mentre ritornavo da te
Luna chissà tra un giorno o tra cent'anni
un altro uomo chiederà di te
con un bicchiere nelle mani e le mie stesse parole
confortato dalla scena di un film
Luna, questo biglietto è ciò che tengo per me
il resto e' tutto quello che ho
Mi devi dare solo un'ora, la freddezza di una sera
sarò tuo e così poi me ne andrò
Ricordi casa sua, il lamento
Sparì di colpo mentre le stavo accanto
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7. |
Novembre
03:35
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Apri la porta bionda,
non vedi che tempo che fa?
Quanto ancora vorrai star lì a provare
la tua commedia?
È già un pò che volteggi e sorridi
e mi insegni a stendere i colori di scena
È il vento che annuncia sconfitta che spazza il disegno
che ho fatto di te
Ascolta, questo accordo risale a quando
avevo deciso di non innamorarmi più di te
Non so se stona insieme al canto di un povero vecchio in prima fila
giacca e gilet
Ti scosto una ciocca di spirali selvagge
Guarda la mano, la fatica che fa
Tu sembri distratta, io sono rapito dal vedere un tremore
che da tempo non ha
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8. |
Sicomoro
03:24
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Considerato che non conosco più nulla di te
dimmi che senso ha guardare ancora la tua foto
posso dare un senso al tempo, curare le tue piante
guardare coi tuoi occhi o metterli a dormire
Mi risveglio sotto il tuo albero di sicomoro
è cresciuto ad ogni palmo forte come un vecchio
nutrito da ogni suolo, proprio dove lo hai piantato
ha permesso alle sue fronde altezze disperate
Compagno di ogni viaggio
stanziale o di passaggio
parentela elettiva o volontà divina
non sono che il tuo sguardo
mi hai dato ogni mio nome
non mi dimenticare
Mi fiondo verso un ramo rompendo gli indugi perché
è difficile salire continuando ad aspettare
da qui io vedo tutto, la vita e il suo tramonto
mi vedo scomparire, mi riconosco in ogni seme
Compagno di ogni viaggio
stanziale o di passaggio
parentela elettiva o volontà divina
non sono che il tuo sguardo
mi hai dato ogni mio nome
non mi dimenticare
Compagno di ogni viaggio
stanziale o di passaggio
parentela elettiva o volontà divina
non sono che il tuo sguardo
mi hai dato ogni mio nome
non mi dimenticare
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9. |
Concerto
05:31
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E all’improvviso, solitamente, si apre il sipario
noi due perdutamente sullo stesso binario
hanno ragione, si sta comodi su queste poltrone
continuiamo a sfiorarci, silenzio, luci, la presentazione
E no, non mi spiace aver fatto la fila
sotto la gonna, cieco guardone di lady Godiva
hai ragione, chiudiamo gli occhi e stiamo a sentirci
mi manca l’aria, arriva la musica pronta a svestirci
Io con te non ci capisco niente
se fosse vero quello che dice la gente
la colpa è di questo concerto
dove ogni nota è diversa da come l’aspetto
Vieni a prendermi ora e dimmi che non fa niente
fammi vivere ogni momento semplicemente
io ascolto solo la nostalgia degli accordi sospesi
come fosse l’ultima volta uno sguardo al palco
l’inchino, gli applausi
E puntualmente, mi rispondo non è questa la sera
in cui avrei perso i brividi lungo la schiena
ha ragione la musica a non chiederci il permesso
a noi insicuri che abbiamo paura che sia ancora presto
Io con te non ci capisco niente
se fosse vero quello che dice la gente
la colpa è di questo concerto
dove ogni cosa è diversa da come l’aspetto
Vieni a prendermi ora e dimmi che non fa niente
fammi vivere ogni momento semplicemente
io ascolto solo la nostalgia degli accordi sospesi
come fosse l’ultima volta uno sguardo al palco
l’inchino, gli applausi
Io con te non ci capisco niente
se fosse vero quello che dice la gente
la colpa è di questo concerto
dove ogni nota è diversa da come l’aspetto
Vieni a prendermi ora e dimmi che non fa niente
fammi vivere ogni momento semplicemente
io ascolto solo la nostalgia degli accordi sospesi
come sempre l’ultima volta una foto al palco, l’inchino, gli applausi
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10. |
Rembrandt
06:15
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Rimani qui ora che il tempo sembra urlare
perdonami se io non so più ascoltare
rosso caldo, isola di luna
musa, pegno e segno della mia fortuna
Versa un bicchiere, sento due gocce, è la marea che sale
disegno onde perché tu le possa interpretare
bella come ferita di madreperla
guida questa mano persa che non sa più sfiorarla
E guarda il tuo quieto vivere
conta la musica in battere
soffia dalla tela la polvere
e mescola orgoglio e inquietudine
Non sarò mai ciò di cui hai bisogno
saremo argini che delineano il contorno
come di un Rembrandt in trasparenza
saremo il fuoco che consuma l’esistenza
E guarda il tuo quieto vivere
conta la musica in battere
soffia dalla tela la polvere
e mescola orgoglio e inquietudine
Sconfiggi con me l’abitudine
e senti i contorni risplendere
guarda il colore raccogliere
ogni tua ansia ed esplodere
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Senhor MuTrìo Palermo, Italy
Il Senhor MuTrìo è un trio nato nel 2009 a Palermo. E’ un gruppo che unisce alla tradizione cantautorale italiana il blues delle origini e il jazz sudamericano. Il nome stesso è un manifesto della musica del trio. Trae infatti ispirazione da un pezzo di Horace Silver interpretato da Taj Mahal: Señor Blues, pieno di influenze blues e latine al suo interno. ... more
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