1. |
L'isola
03:19
|
|||
Seconda solo al destino
che ti ha voluta schiava fin dal mattino
agita i tuoi seni abbondanti
per degli occhi incapaci e distanti
Stella di fuoco cadente
in perenne stato di quiete apparente
coi tuoi prati di un giallo bruciato
il calore del sole incarnato
A destra siede il figlio di un uomo
che sbrana la tua voglia di nuovo
c’erano angeli legati all’altare
solerti al pari delle zanzare
E poi diritto non ne hai mai avuto
sempre al soldo di un cannibale muto
la legge è sempre la stessa la mia
terra di calli lacrime e poesia
Fino al mattino a passi lenti
il mio destino a fari spenti
l’isola dal profilo incerto
sarà pianura sarà deserto
|
||||
2. |
Dottoressa Formica
04:47
|
|||
Dottoressa formica
una paura congenita
come la sua curiosità per la vita
dottoressa formica
Un giorno incontrò uno strano animale triste
e con un coraggio che non le apparteneva
lei gli chiese dove andava e cosa fosse
ma quello non rispondeva
Per tutta la strada che fecero insieme
tentarono di colmare
l’eterna distanza che li separava
e lui scopriva cose di sé che non sapeva
a lei pian piano invece la paura passava
Ora lui è di nuovo lontano
mentre lei ha ripreso il cammino
con un libro stretto in una mano
ed in testa chissà quale motivo
|
||||
3. |
Enea
06:35
|
|||
Ciascuno porta in giro il peso della sua storia
il peso della mia lo conosco già a memoria
Enea campeggia sui libri e sulle carte
gioco allo stesso modo la mia sfida con la sorte
Cardinale la mia fuga non è stata mai tentata
non sarò mai buono a tutto la mia ipocrisia negata
stella polare l’individuo mi è sembrato
dovrò aprirmi ad altre braccia per sopportare il peso
Enea devi crescere in fretta
e prendere in spalla tuo padre
Enea devi correre forte
e mai lamentare dolore
La mia casa brucia la mia mente è in fiamme
fai presto Enea mi urlano alle spalle
non so la direzione contesto al mio cuore
si va dove si può cadere si va dove ha senso soffrire
Enea devi crescere in fretta
e prendere in spalla tuo padre
Enea devi correre forte
e mai lamentare dolore
Enea devi crescere in fretta
e prendere in spalla tuo padre
Enea devi correre forte
e mai lamentare dolore
|
||||
4. |
Sulla Tua Porta
04:10
|
|||
Mi ricordo ero sempre distratto
ondeggiavo tra lo spirito e il gusto
di parlare senza niente da fare
continuavo a vedermi sognare
I ciottoli erano come delle scaglie
per proteggermi dalle domande
che svanivano come sigarette
non capivo di cosa ero parte
Quando arriva è bello l’inverno
con i passi bene in vista sulla neve
quando li perdevo stavo bene
non mi accorgevo di essere stato diverso
Riconoscersi un altro ad ogni sorso
in posti nuovi senza alcun rimorso
pensavamo nei modi più strani
ma il linguaggio era sempre lo stesso
Quando arriva è bello l’inverno
con i passi bene in vista sulla neve
quando li perdevo stavo bene
non mi accorgevo di essere stato diverso
Quando arriva è bello l’inverno
con i passi bene in vista sulla neve
quegli stessi che ora guardo con dolore
sulla tua porta quando scelgo di bussare
|
||||
5. |
Monte Cuccio n°5
04:37
|
|||
L’appuntamento è alla chiesa di Nostra Signora
la guerra l’ha accartocciata di spugna
gettata per terra
ché ogni lunedì fin quando fa buio
mi danno un lavoro e di notte respiro
E ogni tanto in silenzio comincio a lacrimare
rivivo ogni istante ma non lo posso cambiare
il tempo dei fossili è un’enorme illusione
discernere piuttosto chi fu il mio padrone
Mio Dio dammi la serenità di accettare
ciò che non posso cambiare
il coraggio per quello che posso
e poi e poi ti prego di darmi sempre coscienza
di quale sia la differenza
Ora allieto uno zoo di orrendi papponi
non è male potersi lasciare osservare
e talvolta torno su quella superficie lunare
sul carro monatto dei soli a soffrire
Mio Dio dammi la serenità di accettare
ciò che non posso cambiare
il coraggio per quello che posso
e poi e poi ti prego di darmi sempre coscienza
di quale sia la differenza
Se la potessi raccontare
la mia vita è una crociata
da bambini ossa stanche
tra le bombe ed il dolore
mio rifugio e mio arsenale
monte cuccio n° 5
Mio Dio dammi la serenità di accettare
ciò che non posso cambiare
il coraggio per quello che posso
e poi e poi ti prego di darmi sempre coscienza
di quale sia la differenza
|
||||
6. |
Carovana
04:15
|
|||
Cammina Salomone schiaccia sassi e paure
continua Salomone lasciati pure additare
la lama del nord che ci sveglia con punte affilate
richiama una voce che canta nel vento d’estate
e che dice
Prendi l’elefante migliore e lascialo andare
ho messo su tutto compreso il rimpianto
di non vederlo tornare
e tu non pensare alla strada che ha da fare
lui sa e noi dobbiamo festeggiare
Costeggia Salomone annusa quanto è lontano il mare
di fretta Salomone la carovana non può certo aspettare
speriamo il viaggio sia abbastanza lungo
da saperlo completare
il riposo è stato sufficiente adesso è tempo di camminare
e cantare
Prendi l’elefante migliore e lascialo andare
ho messo su tutto compreso il rimpianto
di non vederlo tornare
e tu non pensare alla strada che ha da fare
lui sa e noi dobbiamo festeggiare
E tu non pensare alla strada che ha da fare
lui sa e noi dobbiamo festeggiare
|
||||
7. |
Viagem
05:35
|
|||
É uma companheira solitaria
é uma luta contra a natureza
é a beleza da voz que te chama
é a resposta que não chega
que nunca se completa
é a vida que passa e se desperta
é a viagem
As tuas palavras
como um circo frenetico
moviam-se com a lingua
entre as línguas
nunca caminhei assim
pra perseguir tua recordação
É preciso parar
e pensar um pouco nisso
é desencantar um lugar perfeito pra nos
é o que enriquece meu mundo
e se confunde em redor
é aquilo que for
é o unico modo pra encontrar você
As tuas palavras
como um circo frenetico
moviam-se com a lingua
entre as línguas
nunca caminhei assim
pra perseguir tua recordação
|
||||
8. |
Samba del Navigante
05:15
|
|||
Spinto dalla voglia di vedere strade nuove
ho fatto un giro che non finiva più
solo e senza luci di ogni sorta
ormai la mia luna è storta se non la guidi tu
Nonostante un viaggio senza te
sono con te continuamente
quanto freddo puoi sopportare?
ti copro ma ti devi avvicinare
Un’ombra spunta tra la nebbia
ma non so più dove sono
e non so che cosa sia
ho le carte ed il cielo è mio compagno
ma ciò di cui ho bisogno
è il mio alone di follia
Guarda bene io sono al tuo fianco
guarda il cielo è tutto bianco
durerà durerà ancora per molto
fino a che il sole sorgerà sul porto
Nonostante un viaggio senza te
sono con te continuamente
quanto freddo puoi sopportare?
ti copro ma ti devi avvicinare
Navigando a vista tra le onde
la bufera mi confonde e mi abbatte tuttavia
io lo so che non sono poi così distante
questo vento non è niente
mi riporta a casa mia
Guarda bene io sono al tuo fianco
guarda il cielo è tutto bianco
durerà durerà ancora per molto
fino a che il sole sorgerà sul porto
|
||||
9. |
Volturna
04:56
|
|||
Quando sono entrato c’era uno specchio
e una tenda rossa
troppi uomini erano già passati di là
decisi di continuare
quello che cercavo non era quel clamore
ma qualcosa che colmasse
il mio bisogno di interiorità
Entrai in una piccola stanza azzurra
fu così che conobbi Volturna
troppo discreta per il suo rossetto
era perfetta e al primo sguardo
non vidi la puttana del centro
vidi lei vidi lei e mi mancò il mio letto
Mi accolse come fossi stato il primo
i vestiti sul pavimento
suggerivano il contrario
era perfetta era perfetta oltre la luce
del lampadario
Sapevo che oggi avrei dovuto raccontarla
fu allora che la mente mi suggerì
di pagarla
|
||||
10. |
La Via in Blues
04:56
|
|||
Cammino solitario per la strada
che mi porta a te
mi fermo a una vetrina c’è un bancone
e una tazzina del caffè
che fuma
come quel tizio lì di fronte che mi guarda
e dice beh che c’è
la lama di uno sguardo obliquo
taglia il fumo del locale
Mi fermo indietro
poi riparto ancora sulla strada
che mi porta a te
colori metropolitani da ascoltare
come orchestre blues
Osservo facce chiare facce scure facce ride
ho il cuore sbarazzino
come quello di un bambino
la mia mente vola lontano
si posa sul ricordo di qualcosa
che credevo fosse là sul filo
sul filo del rasoio
ma pensare forse tanto non mi va
cammino solitario per la mia via in blues
|
Senhor MuTrìo Palermo, Italy
Il Senhor MuTrìo è un trio nato nel 2009 a Palermo. E’ un gruppo che unisce alla tradizione cantautorale italiana il blues delle origini e il jazz sudamericano. Il nome stesso è un manifesto della musica del trio. Trae infatti ispirazione da un pezzo di Horace Silver interpretato da Taj Mahal: Señor Blues, pieno di influenze blues e latine al suo interno. ... more
Streaming and Download help
If you like Senhor MuTrìo, you may also like:
Bandcamp Daily your guide to the world of Bandcamp